La futura Scuola Nazionale per le Politiche Attive del Lavoro in Italia sta plasmando una cultura di collaborazione, innovazione e impatto
Il cerchio di sedie si stava già formando quando i primi partecipanti sono entrati nella stanza. Mentre tutti prendevano posto, è iniziata la discussione: "Come possiamo trasformare la nostra Scuola in uno spazio per l'innovazione e la collaborazione? Come può la formazione attivare persone e sistemi? Come possono le esperienze di apprendimento guidare un vero cambiamento culturale?"
Per cinque giorni a Torino, 25 professionisti di Sviluppo Lavoro Italia (SLI) hanno lasciato i loro uffici, titoli e routine per impegnarsi in qualcosa di diverso. Non era la solita formazione di formatori, ma piuttosto un laboratorio dal vivo progettato per rimodellare come avverrà l'apprendimento nei servizi pubblici per l'impiego (SPI) italiani. Questo è stato il primo traguardo, in presenza, di un'ambiziosa partnership tra ITCILO e SLI per lanciare una nuova istituzione formativa nazionale: la Scuola Nazionale per le Politiche Attive del Lavoro.
Affrontiamo questo percorso con mente aperta. Alla fine, vogliamo vedere progressi concreti nell’uso delle metodologie e delle tecnologie. La Scuola deve fare un passo avanti, e ciascuno di noi ha la responsabilità di riportare indietro lezioni che possano essere applicate nella pratica.
Tutti condividevano un obiettivo comune: progettare una scuola nazionale capace di superare la frammentazione tra le regioni e dare ai servizi per l’impiego italiani una direzione condivisa per il futuro. Per realizzare questa ambizione servono non solo nuove competenze, ma anche una cultura condivisa di collaborazione tra le regioni. La Scuola Nazionale per le Politiche Attive del Lavoro è la risposta a questa sfida, e questo evento formativo ne segna la prima tappa fondamentale.
I servizi pubblici per l'impiego italiani stanno affrontando crescenti pressioni per adattarsi rapidamente. Dalla trasformazione digitale alla transizione verde, il personale in prima linea deve navigare in un mondo del lavoro in rapida evoluzione rimanendo connesso alle realtà locali. Questo significa nuove competenze, ma anche nuove mentalità.
La Scuola Nazionale è nata per soddisfare questo bisogno. Un'iniziativa lungimirante del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, guidata e governata da Sviluppo Lavoro Italia, la Scuola Nazionale mira a diventare ben più di un erogatore di formazione. È progettata per essere un motore di coerenza e collaborazione tra i servizi regionali per l'impiego d'Italia, costruendo un linguaggio condiviso, una qualità comune e una vivace comunità professionale.
Il CIF-OIL si è unito alla missione alla fine del 2024 per aiutare a renderla reale. La collaborazione si concentra su due fronti: rafforzare la Scuola come istituzione e progettare esperienze di apprendimento adatte al futuro. Questo viaggio è iniziato con una formazione intensiva di formatori presso il Campus ONU di Torino. Ma è stato molto più di un corso. E’ stato un laboratorio per ripensare come avviene l'apprendimento, e per chi.
I metodi partecipativi sono stati sia il focus che il formato della formazione, esaminati criticamente nel concetto e attivamente incarnati attraverso ogni attività. I partecipanti sono diventati co-creatori attraverso discussioni dinamiche, pensatori critici attraverso sprint di progettazione collaborativa e strateghi riflessivi attraverso esercizi di peer coaching mirati.
“L'apprendimento attraverso il fare” è rimasto al centro dell'approccio formativo, fornendo ai partecipanti nuove metodologie e tecnologie di apprendimento attraverso la pratica e la sperimentazione diretta. Esplorando ogni fase del ciclo di progettazione didattica, hanno co-progettato soluzioni formative che possono viaggiare, adattarsi e rimanere alla Scuola.
Per creare un'esperienza di apprendimento blended coinvolgente, i facilitatori del Programma di Innovazione per l'Apprendimento ITCILO hanno implementato un mix di strumenti immersivi, incluse lavagne virtuali per la collaborazione in tempo reale, sondaggi interattivi per raccogliere feedback e piattaforme di networking virtuale per scambi più informali e sociali. I partecipanti non solo hanno esaminato lo stato attuale dell'apprendimento ma hanno anche esplorato le sue tecnologie più avanzate, assistendo alla tecnologia olografica e partecipando a un più ampio evento ONU che ha immaginato un nuovo futuro digitale dove mondi potenziati dall'IA contribuiscono alla costruzione di società resilienti.
Ogni concetto esplorato durante il programma è stato analizzato criticamente con un obiettivo: l'usabilità alla e per la Scuola. Dimostrazioni dal vivo di soluzioni potenziate dalla tecnologia e discussioni approfondite sull'integrazione di servizi IA basati sui dati sono sempre state radicate nella realtà della Scuola.
Il viaggio è iniziato non con i contenuti, ma con le persone. Prima che i partecipanti si incontrassero a Torino, hanno esplorato le sfide reciproche in una sessione online di verifica della realtà, che si è estesa in sessioni di peer coaching in presenza.
Usando strumenti come l'empathy mapping, si sono messi nei panni dei loro discenti target per comprendere meglio come dovrebbe essere plasmata l'offerta formativa della Scuola. Momenti di riflessione strategica e debriefing a coppie hanno permesso di digerire i takeaway e rallentare il programma formativo dinamico.
Questo è solo l'inizio. Nei prossimi mesi, il CIF-OIL supporterà la Scuola nel potenziare la sua offerta sulle competenze trasversali, tanto necessarie per i funzionari dei servizi pubblici per l'impiego, e nel far crescere un ecosistema di apprendimento digitale dove la formazione è continua, personalizzata e partecipativa.
Immagino una Scuola che diventi un hub collaborativo, centrato sulla persona per l'innovazione, con partnership solide, governance autonoma e portata internazionale.
La Scuola è concepita come qualcosa di più di un semplice fornitore di formazione: sarà un hub che connette il personale in una comunità di pratica viva, rafforza la coerenza tra le regioni italiane e si proietta all’esterno attraverso partenariati internazionali. In questo modo trasformerà la formazione in un impatto concreto per i servizi pubblici per l’impiego e, in ultima analisi, per i beneficiari in cerca di lavoro.
Volete vedere com'è l'apprendimento nel settore pubblico quando è collaborativo, creativo e coraggioso? Seguite il loro viaggio per assistere alla prossima generazione di professionisti del servizio pubblico italiano.